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Il logo è l’immagine di un'azienda, la sua firma. Ecco perché è importante che esprima i valori e i messaggi che si vogliono comunicare, senza però eccedere.

Le regole basi per un buon logo sono:

  • semplicità;
  • pulizia;
  • versatilità;
  • leggibilità.

In un mondo in continua evoluzione, estremamente dinamico ed esigente, è importante allinearsi anche con la propria immagine aziendale, proprio per questo il logo deve sempre essere attraente e ispirare fiducia.

Le mode cambiano e anche i loghi possono diventare ‘vecchi’ e meno forti di un tempo. Oppure è l’azienda che si è evoluta e ha cambiato la propria mission, di conseguenza il proprio logo non la rispecchia più. Quindi a volte bisogna fermarsi un attimo e riflettere sulla possibilità di un vero e proprio restyling di immagine.

Per quale motivo un'azienda dovrebbe fare un restyling del logo?

  • Il logo non rispecchia più la filosofia aziendale, che si è modernizzata.
  • Il logo è datato, lo stile grafico è antico e poco impattante.
  • Il logo non è versatile, può capitare che non sia facilmente riproducibile sui nuovi canali di comunicazione, perché anche questi sono cambiati negli anni [dalla carta stampata al web].


Il restyling non deve per forza essere drastico, in molti casi la differenza tra vecchio e nuovo neanche si nota. L’importante però è che risponda ad una precisa strategia di comunicazione.

Un esempio molto recente [di quest’anno] è il nuovo logo della Volkswagen, il cambiamento riguarda principalmente il famosissimo monogramma che passa dall’avere uno stile realistico ad essere “flat“ e cioè piatto, bidimensionale. Anche la sua linea si assottiglia, rendendolo molto pulito e minimal. Ci sono stati diversi cambiamenti per questo logo, nel corso degli anni.

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Un altro logo che ha subito un leggero restyling è quello di IKEA. Probabilmente nessuno se ne sarà accorto, ma ci sono state alcune piccolissime rifiniture rispetto al logo precedente che solo i più attenti potranno trovare. La domanda che viene spontanea è: ma ne vale veramente la pena eseguire queste piccole migliorie? E dover aggiornare tutti gli strumenti di comunicazione esistenti? La risposta giusta è: dipende. In questo caso rendere il logo più leggibile è stata la mossa giusta per IKEA, una delle più grandi multinazionali.

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Adesso vediamo invece due esempi di restyling molto più drastici.

Il primo riguarda uno dei più grandi pionieri di internet: Yahoo! Il lavoro che è stato fatto va oltre al semplice restyling del logo, è un vero e proprio cambiamento dell’identità visiva dell’azienda. Si è reso necessario a seguito dell’esigenza aziendale di cambiare la propria filosofia che punta adesso alla semplicità e alla personalizzazione.

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Il secondo rebranding drastico [molto drastico] riguarda la Warner Bros Records, anzi chiamiamola con il suo nuovo nome: Warner Records. Si, perché oltre a cambiare completamente logo cambia anche nome. Dopo 61 anni era arrivato il momento di un restyling globale, una nuova identità visiva per la più famosa etichetta discografica statunitense.“Per la prima volta nella storia dell’etichetta, abbiamo avuto l’opportunità di creare un’identità distinta e moderna interamente nostra”, ha detto Aaron Bay-Schuck, co-presidente della Warner.

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Per eseguire un buon restyling, che funzioni, bisogna seguire alcuni semplici step:

  • Ripercorrere la storia aziendale. È importante non perdere mai le origini e il percorso di un azienda.
  • Esaminare attentamente il vecchio logo. Non bisogna ‘partire da zero’ è fondamentale mantenere alcuni elementi del logo precedente.
  • Analizzare filosofia e mission aziendale. Per poterle esprimere nel logo nuovo. 4. Fare una ricerca tra i competitor dell’azienda. Per capire come emergere nel settore.

Cambiare è bello, ma bisogna farlo nel modo e nel momento giusto.

Credi che la tua azienda o il tuo marchio abbiano bisogno di un restyling o di adeguarsi alle esigenze del mercato? Contattami, troveremo insieme la giusta soluzione!

 

 

 

 

 

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Il logo è l’immagine di un'azienda, la sua firma. Ecco perché è importante che esprima i valori e i messaggi che si vogliono comunicare, senza però eccedere.

Le regole basi per un buon logo sono:

  • semplicità;
  • pulizia;
  • versatilità;
  • leggibilità.

In un mondo in continua evoluzione, estremamente dinamico ed esigente, è importante allinearsi anche con la propria immagine aziendale, proprio per questo il logo deve sempre essere attraente e ispirare fiducia.

Le mode cambiano e anche i loghi possono diventare ‘vecchi’ e meno forti di un tempo. Oppure è l’azienda che si è evoluta e ha cambiato la propria mission, di conseguenza il proprio logo non la rispecchia più. Quindi a volte bisogna fermarsi un attimo e riflettere sulla possibilità di un vero e proprio restyling di immagine.

Per quale motivo un'azienda dovrebbe fare un restyling del logo?

  • Il logo non rispecchia più la filosofia aziendale, che si è modernizzata.
  • Il logo è datato, lo stile grafico è antico e poco impattante.
  • Il logo non è versatile, può capitare che non sia facilmente riproducibile sui nuovi canali di comunicazione, perché anche questi sono cambiati negli anni [dalla carta stampata al web].


Il restyling non deve per forza essere drastico, in molti casi la differenza tra vecchio e nuovo neanche si nota. L’importante però è che risponda ad una precisa strategia di comunicazione.

Un esempio molto recente [di quest’anno] è il nuovo logo della Volkswagen, il cambiamento riguarda principalmente il famosissimo monogramma che passa dall’avere uno stile realistico ad essere “flat“ e cioè piatto, bidimensionale. Anche la sua linea si assottiglia, rendendolo molto pulito e minimal. Ci sono stati diversi cambiamenti per questo logo, nel corso degli anni.

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Un altro logo che ha subito un leggero restyling è quello di IKEA. Probabilmente nessuno se ne sarà accorto, ma ci sono state alcune piccolissime rifiniture rispetto al logo precedente che solo i più attenti potranno trovare. La domanda che viene spontanea è: ma ne vale veramente la pena eseguire queste piccole migliorie? E dover aggiornare tutti gli strumenti di comunicazione esistenti? La risposta giusta è: dipende. In questo caso rendere il logo più leggibile è stata la mossa giusta per IKEA, una delle più grandi multinazionali.

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Adesso vediamo invece due esempi di restyling molto più drastici.

Il primo riguarda uno dei più grandi pionieri di internet: Yahoo! Il lavoro che è stato fatto va oltre al semplice restyling del logo, è un vero e proprio cambiamento dell’identità visiva dell’azienda. Si è reso necessario a seguito dell’esigenza aziendale di cambiare la propria filosofia che punta adesso alla semplicità e alla personalizzazione.

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Il secondo rebranding drastico [molto drastico] riguarda la Warner Bros Records, anzi chiamiamola con il suo nuovo nome: Warner Records. Si, perché oltre a cambiare completamente logo cambia anche nome. Dopo 61 anni era arrivato il momento di un restyling globale, una nuova identità visiva per la più famosa etichetta discografica statunitense.“Per la prima volta nella storia dell’etichetta, abbiamo avuto l’opportunità di creare un’identità distinta e moderna interamente nostra”, ha detto Aaron Bay-Schuck, co-presidente della Warner.

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Per eseguire un buon restyling, che funzioni, bisogna seguire alcuni semplici step:

  • Ripercorrere la storia aziendale. È importante non perdere mai le origini e il percorso di un azienda.
  • Esaminare attentamente il vecchio logo. Non bisogna ‘partire da zero’ è fondamentale mantenere alcuni elementi del logo precedente.
  • Analizzare filosofia e mission aziendale. Per poterle esprimere nel logo nuovo. 4. Fare una ricerca tra i competitor dell’azienda. Per capire come emergere nel settore.

Cambiare è bello, ma bisogna farlo nel modo e nel momento giusto.

Credi che la tua azienda o il tuo marchio abbiano bisogno di un restyling o di adeguarsi alle esigenze del mercato? Contattami, troveremo insieme la giusta soluzione!

 

 

 

 

 

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