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Come un mantra non mi stanco di ripeterlo: è importante postare immagini su Instagram che riescano a catturare l’attenzione degli utenti [e dei potenziali follower], per originalità e bellezza.

Nonostante Instagram sia nato come forma di comunicazione veloce, istantanea, per permettere agli utenti di catturare momenti attraverso foto e video e di condividerli in rete [rivolto quindi al grande pubblico, stimolando la spontaneità], nel corso degli anni ha subìto una serie di trasformazioni, abbandonando quella che era l'immediatezza di condivisione per dare maggiore importanza all'impatto visivo.

Ogni profilo è una gallery, che lascia anche spazio alle parole, ma che principalmente attrae attraverso le immagini e su queste basa la propria essenza. La gallery è il cuore pulsante di Instagram. Sono le foto stesse a descrivere chi sei, cosa ti piace, cosa è importante per te o per il tuo brand. E proprio per questo, impatto visivo e qualità delle immagini sono il fattore determinante per convincere gli utenti a seguirti.

Con questo non sto dicendo che sia necessario diventare un fotografo professionista [ad ognuno la propria professionalità], ma di non trascurarne l'importanza. Pubblicando in fretta, usando immagini scadenti e non sfruttando i filtri, ci sono buone probabilità che il tuo profilo venga ignorato dagli utenti. Tutto quello che dovrai fare è prenderti il tempo necessario per pianificare e per migliorare i tuoi scatti.

L'applicazione ti permette di sfruttare alcune funzionalità di editing di base, filtri e strumenti [che tra l'altro sono stati decisamente migliorati rispetto all'inizio], io dico: usali!

L'operazione di editing sulle tue immagini non implica il fatto che la foto originaria abbia necessariamente qualcosa di sbagliato, ma è importante per rimuovere alcuni difetti e rendere lo scatto più accattivante, tanto più se si tratta di un prodotto [e in ogni caso, fidati, se alla base non c'è uno scatto ben realizzato, anche con l'editing non potrai fare miracoli!].

Se strumenti e filtri di Instragram non ti convincono sappi che esistono diverse applicazioni che ti permettono di modificare le tue foto in modo semplice e veloce, ottenendo buoni risultati.

L'ideale sarebbe creare un filtro ad hoc, da usare sempre. Questo non solo renderebbe i tuoi post facilmente riconoscibili dai follower quando scorrono la propria home, ma darebbe personalità e coerenza alla tua gallery, con uno stile unico e definito. E poi si sa... la coerenza paga! Sai che su Instagram con immagini di buona qualità puoi ottenere un aumento di engagement fino al 45%? Questo è il vero punto su cui riflettere.

Dal momento che parliamo di immagini, ti propongo 'visivamente', una serie di feed di profili che seguo e che rispecchiano i concetti che ho esposto fino a qui.

#feed 1. charuca

Charuca è un negozio digitale che vende prodotti di cartoleria. Ciò che è importante è il modo in cui lo fa: non banale e con la giusta carica di entusiasmo. Si definisce una cartoleria terapeutica, in grado di aiutare le persone nella propria organizzazione quotidiana, a stimolare la loro parte più creativa e quindi a sentirsi meglio. Le agende sono gli strumenti per pianificare un futuro ricco di possibilità e le penne per scrivere nuove pagine di vita e descrivere emozioni.

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Quest'entusiasmo si riflette perfettamente nel profilo Instagram di Charuca, attraverso i colori che caratterizzano le sue foto: sono caldi e vivaci, esattamente come le persone raffigurate. E gli scatti sono ben studiati e ben realizzati.


#feed 2. desenio

Desenio è un negozio online di poster e cornici. Si definisce appassionato di design e decorazione. Il suo concetto di business è credere che pareti eleganti e stilose dovrebbero essere alla portata di tutti.

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Nota come, a livello estetico, la gallery di Desenio mantenga una coerenza cromatica. La palette che utilizza è fredda e ispirata al design scandinavo. Nelle sue immagini ritornano sempre le medesime tonalità di colore: bianco, grigio e rosa. Lo stile di Desenio è molto apprezzato dai follower.


#feed 3. oreo

La biografia di Oreo: 'guarda il mondo attraverso il nostro obiettivo' si riflette perfettamente nel profilo.

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Mette il prodotto al centro attraverso contenuti divertenti e altamente coinvolgenti. Utilizza dei background molto colorati per far risaltare i suoi post all'interno della piattaforma.


#feed 4. benedettodemaio

È un artista: pittore, illustratore, visual artist.

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I suoi post sono opere d'arte [in tutti i sensi]. Gli scatti sono professionali. Alterna oggetti colorati a paesaggi. Da notare anche qui la coerenza, non solo cromatica. Per esempio le mani [le sue presumo] sono un soggetto ricorrente.I colori degli oggetti che utilizza e quelli degli scatti naturalistici sono gli stessi e questo vale anche per gli sfondi di ciascuna sua immagine. Insomma... non delude mai! Senza saperlo, riconosco ogni suo post anche scorrendo velocissima la home page del mio Instagram. Gli ultimi profili che consiglio ti saranno utili per entrare in sintonia con quello che piace maggiormente agli utenti di Instagram e per capire quali sono le caratteristiche delle immagini che hanno successo su questa piattaforma. Presta sempre attenzione alla coerenza [cromatica e non], alla composizione delle foto, all'utilizzo dei filtri.


#feed 5. a_violet_dream

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#feed 6. runnerkimhall

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#feed 7. theperpetualseason

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#feed 8. ohsoprettyau

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#feed 9. madeforhome.pl

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#feed 10. verdenius

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Spero che questo post sia stato utile e ti aiuti a trovare la giusta ispirazione. Mi raccomando... sperimenta, sperimenta, sperimenta!

Se vuoi approfondire o suggerirmi qualche profilo Instagram da seguire puoi scrivermi qui: tessa@peperosadesign.it

 

 

 

 

 


 

 

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Quando ti appresti a pensare, o a ripensare, alla tua identità visiva spesso ti rendi conto che non ti soddisfa più, che hai voglia di rinnovare, partendo proprio dal logo. Sia si tratti della creazione di un nuovo logo o di un’azione di rebranding il percorso precedente è fondamentale. I punti chiave di questo tragitto sono stati spiegati in modo esaustivo in questo articolo di Giuliana Laurita per CpiuB che ti consiglio di leggere per immergerti nella complessità di questo processo. I passi che evidenzia sono i seguenti:

  • capiamo chi siamo;
  • a chi ci rivolgiamo;
  • che cosa offriamo;
  • che cosa ci differenzia dagli altri.

Una volta che abbiamo affrontato questi step puoi iniziare a pensare in modo attivo al tuo ‘nuovo’ logo, quindi che cosa devi chiedere al visual designer? Questa vuole essere una guida in modo che tu possa:

  • confrontare i diversi preventivi che richiederai;
  • valutare la professionalità delle persone a cui li hai richiesti;
  • aiutarti a scegliere la soluzione migliore per te.

 

I formati

Quando ti verrà fornito il logo, che può essere composto da una scritta [logotipo] o da una scritta più un’icona, dovrà essere declinato nei formati più diffusi: 

  • formato vettoriale, che è quello preferito dai grafici perché essendo lavorato in tracciati e non in pixel può essere ingrandito in modo 'scalabile', il formato vettoriale è ad esempio un formato di Adobe Illustrator (.ai), oppure un .pdf o .eps se generati direttamente da un programma di grafica vettoriale;
  • formati raster, sono tutti quei formati in cui l'immagine è composta da pixel e i formati più comuni sono jpg, png, tiff.

 

Le forme

La regola principale di un logo è la leggibilità, vuol dire che un logo dev'essere leggibile nelle dimensioni più disparate dal biglietto da visita al manifesto pubblicitario 6x3. 

Può capitare che durante la fase di progettazione il logo assuma uno sviluppo orizzontale così spinto da renderlo difficilmente leggibile su alcune applicazioni, ad esempio l'immagine della pagina Facebook. Per cui al logo primario che verrà utilizzato con maggiore frequenza su tutti i nostri strumenti cartacei (biglietti da visita, brochure ecc.) e digitali (sito internet, blog ecc) se ne possono aggiungere alcune varianti che rileggano gli elementi e ne organizzino gli equilibri in modo più compatto senza perdere l'identità dello stesso.

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I colori

La palette cromatica di un logo è molto importante, per noi il 'Less is more' è quasi un mantra, per cui di solito utilizziamo dai due massimo tre colori mentre progettiamo un logo.  Nello sviluppare l'identità visiva del nostro committente e nella definizione degli strumenti oltre ai colori del brand usiamo dei colori secondari che siano di sostegno alla comunicazione, la rendano dinamica e piacevole.

A un colore.
Il logo ti dovrà essere fornito anche a un colore, probabilmente ti chiederai perché? Se il mio designer di fiducia ha scelto dei colori così belli perché deve fornirmelo anche a un colore, probabilmente nero? I loghi vengono utilizzati nei contesti più diversi ti faccio due esempi pratici: sono una piccola azienda di produzione e devo inserire il mio logo nel gestionale, che mal sopporta sfumature e campiture cromatiche in contrasto. 
Oppure sono un hotel e tutti gli addetti hanno delle divise in cui il logo è ricamato, in quel caso il mio logo viene costruito dal gioco cromatico del filo ma il file che devo fornire al ricamatore dev'essere il più semplice possibile, per cui a un colore.

In negativo.
Il logo scelto dovrà essere consegnato, oltre che a colori, anche in negativo e cioè dovrà essere studiato per essere leggibile anche su un fondo scuro. Anche in questo caso le motivazioni sono funzionali, perché non potrò essere sempre sicuro dove il mio logo sarà posizionato, ad esempio se attivo una partnership con un'altra attività non potrò avere il polso della situazione su tutti gli strumenti che verranno prodotti soprattutto se la mia attività è piccola e non ho delle attività dedicate alla gestione del brand.

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I profili colore

I loghi devono essere forniti dal designer nei vari profili colore, qui indichiamo i più comuni e quelli che dovresti sicuramente richiedere al tuo progettista:

  • Pantone è un sistema di codifica dei colori impiegato in grafica, in editoria e in tipografia. Il logo potrà avere quindi uno, due, tre colori Pantone questo serve a facilitare la stampa perché lo stampatore avrà sicuramente un riferimento preciso nel momento in cui 'andrà in macchina';
  • Quadricromia sono i 4 inchiostri (Ciano, Magenta, Giallo e Nero) che vengono miscelati in stampa per generare tutti i colori.
  • RGB è il più diffuso dei colori luce e nasce dai 3 colori di base: rosso, verde e blu (Red, Green e Blue) sommati i tre colori danno il bianco, mentre quando sono completamente assenti il colore finale è il nero. Avendo i colori tradotti del logo lo potrai usare con sicurezza in tutte quelle applicazioni che prevedono un monitor: un cellulare, un video, una presentazione.

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Brand manual

Uno strumento molto utile per capire come il tuo logo dev’essere applicato è il brand manual, si tratta di un vero e proprio manuale con le linee guida dettagliate su come il logo dev’essere applicato sui vari strumenti di comunicazione. Questo manuale è fondamentale per permettere alle parti interessate (dipendenti, fornitori, partner, consulenti e collaboratori esterni) di poter usare in modo indipendente ma ugualmente corretto il logo in modo da preservare la tua identità.
Per cui quando darai il logo perché venga utilizzato ricordati sempre di accompagnarlo con il brand manual che può essere un file in .pdf da condividere con i diversi attori del progetto che stai sviluppando.

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Spero che questa piccola guida ti permetta di valutare quali sono le cose da chiedere quando ti approcci al cambio della tua identità aziendale. Se vuoi approfondire il discorso puoi scrivermi, sarò felice di risponderti. A presto!

  

Thanks to joao tzanno e link a unsplash

 

 

 

 

 

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Oggi approfondisco un altro punto importante per quanto riguarda gli elementi base del visual design. Anzi, voglio unirne due, perché entrambi servono a creare il giusto ordine di lettura nella comunicazione, sto parlando di equilibrio e dimensioni.

 

Iniziamo con le dimensioni.

Il punto di partenza è sempre lo stesso, devi avere ben chiaro il messaggio che vuoi comunicare. Dopo di che è necessario mettere gli elementi che comporranno il tuo design su diversi piani, dal più importante al meno importante, crea proprio una piramide mentale (o se preferisci disegnala).

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Faccio un piccolo esempio che magari diventa più chiaro.

Devi comunicare un evento, con una locandina, una pagina web o una pubblicità sul giornale, non importa, il supporto per il momento non ti interessa.

La prima domanda che devi porti è ‘qual è il messaggio, la cosa che deve saltare subito all’occhio?’

Ovviamente sarà il titolo (il nome dell’evento), la data e il luogo. Queste informazioni dovranno avere il ‘piano’ più alto nella tua comunicazione. A seguire ci sarà una breve e accattivante descrizione, per far capire meglio di cosa si tratta, eventuali immagini o grafica e per ultimo tutte le informazioni di contatto.

Ecco creata la tua gerarchia visiva! Ora puoi procedere a creare la tua comunicazione dando il giusto peso agli elementi.

È importante guidare l’occhio di chi guarda la tua comunicazione. Il primo modo per farlo sono le dimensioni degli elementi, più un titolo è grande più salterà all’occhio rispetto al resto. 

Pensa ad esempio ai manifesti che trovi per strada, magari ci passi di fianco in macchina, velocemente senza farci caso, basta una sola parola, un solo elemento che posizionato nel modo giusto e con le giuste caratteristiche attiri la tua attenzione e ti invogli a guardare anche il resto.

Nei libri è molto più facile creare la gerarchia visiva:

01 - titolo
02 - corpo del testo
03 - note

Ovviamente le dimensioni non bastano ci sono altre regole (colore, posizione, margini, font, contrasti) che insieme a questa ti aiutano a creare un design equilibrato, di facile lettura e impattante.

 

Ora parliamo di equilibrio

Essenziale, per un buon design, è il posizionamento di tutti gli elementi in modo da dare il giusto equilibrio visivo.

Bisogna invogliare la lettura, attirare l’attenzione. Ogni elemento deve essere posizionato con cura, gli ’spazi bianchi’ sono fondamentali per dare respiro al tuo impaginato, l’obbiettivo è non annoiare o confondere che legge.

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Come accennavo prima, gli elementi che devi tenere in considerazione per creare il giusto equilibrio tra gli elementi del tuo impaginato sono:

1. Il contrasto è presente quando due o più elementi sono differenti tra loro per una o più caratteristiche, in modo forte e marcato (può essere dato dal colore, dal tipo di font, da una texture, dalla forma o dalla dimensione).

2. Il colore esercita un forte impatto sulla comunicazione oltre all’aspetto visivo suscita emozioni differenti per l’osservatore, ogni colore ha anche un significato psicologico ed emotivo.

3. La tipografia è essenziale nello stabilire una buona gerarchia visiva, tra gli attributi più importanti si può selezionare il peso e lo stile, altre modifiche come il corsivo possono essere altrettanto importanti.

4. La spaziatura è fondamentale per una facile lettura, elementi vicini tra loro sono considerati parte di uno stesso gruppo, per dare maggiore risalto a un elemento ti sarà sufficiente aumentare lo spazio attorno ad esso. Questo consente all’elemento di “respirare”, creando una composizione elegante e ben equilibrata.

Per ottenere una comunicazione efficace ti basterà quindi seguire queste semplici regole, facile no?

La mia regola preferita è “il meno è più”, non aver paura degli spazi vuoti!

 

Se ti va, dai un’occhiata al nostro portfolio.

 

 

 

 

 

 

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